Firenze (anche Fiorenza, nell'italiano poetico) è un comune italiano di 370.702 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia e della regione Toscana.
È l'ottavo comune italiano per popolazione e il primo della regione. La città di Firenze è il cuore della conurbazione Firenze – Prato – Pistoia, che conta oltre 1.500.000 abitanti.
Nel Medioevo è stato un importante centro culturale, commerciale, economico e finanziario, ricoprendo nell'età moderna il ruolo di capitale del Granducato di Toscana sotto il dominio delle famiglie dei Medici e dei Lorena. Fu capitale d'Italia dal 1865 al 1870, dopo l'unificazione del Paese (1861).
Importante centro universitario e patrimonio dell'umanità UNESCO, è considerata il luogo d'origine del Rinascimento ed è universalmente riconosciuta come una delle culle dell'arte e dell'architettura, nonché rinomata come una delle più belle città del mondo, grazie ai suoi numerosi monumenti e musei – tra cui il Duomo, Santa Croce, gli Uffizi, Ponte Vecchio, Piazza della Signoria e Palazzo Pitti.
La storia conosciuta di Firenze comincia nel 59 a.C., con la fondazione di un villaggio ("Florentia") per veterani romani; le origini romane della città sono rinvenibili nel simbolo stesso della città di Firenze: Il "giglio", da molti ritenuto lo stesso degli Orleans di Francia, è in realtà un fallo, simbolo di fortuna per i romani, tramutato in giglio in età cristiana. Sede di una diocesi a partire dal IV secolo, la città passò attraverso periodi di dominazione bizantina, ostrogota, longobarda e franca, durante i quali la popolazione a volte scese fino ad appena 1000 persone.
A partire dal X secolo la città si sviluppò, e dal 1115 si rese un Comune autonomo. Nel XIII secolo fu divisa dalla lotta intestina tra i Ghibellini, sostenitori dell'imperatore del Sacro Romano Impero, e i Guelfi, a favore del Papato romano. Dopo alterne vicende, i Guelfi vinsero (Colle Val d'Elsa 17 giugno 1269), ma presto si divisero internamente in "Bianchi e Neri".
La conflittualità politica interna non impedì alla città di svilupparsi fino a diventare una delle più potenti e prospere in Europa, assistita dalla sua propria valuta in oro, il fiorino (introdotto nel 1252), dalla decadenza della sua rivale Pisa (sconfitta da Genova nel 1284 e comprata da Firenze nel 1406), e dalla sua potenza mercantile risultante da una costituzione anti-aristocratica, i cosiddetti "Ordinamenti di giustizia" di Giano della Bella (1293).
A fronte di una popolazione stimata di 80.000 persone prima della peste nera del 1348 (immediatamente dopo Venezia, e subito prima di Milano e Bologna, era la maggiore città italiana dell'epoca per popolazione), 25.000 persone lavoravano nell'industria della lana. Nel 1345 Firenze fu teatro di uno sciopero da parte dei Ciompi, che nel 1378 organizzarono una breve rivolta contro il dominio oligarchico della città. Dopo la repressione, la città cadde sotto il dominio della famiglia Albizi (1382-1434), acerrimi nemici ma anche precursori dei Medici.
Nel corso del XV secolo Firenze da sola aveva un reddito superiore a quello dell'intera Inghilterra, grazie alle industrie e alle grandi banche di cui se ne contavano circa ottanta tra sedi e filiali, le ultime sparse in buona parte dell'Europa.
Il primo periodo del dominio dei Medici terminò con il ritorno di un governo repubblicano, influenzato dagli insegnamenti del radicale priore Domenicano Girolamo Savonarola (che fu giustiziato nel 1498 e che prima di morire lasciò un trattato sul governo di Firenze), nelle cui parole si ritrovano spesso argomenti che saranno oggetto di controversie religiose dei secoli seguenti. Un altro personaggio importante fu Niccolò Machiavelli, le cui indicazioni per il governo di Firenze da parte di una figura forte sono spesso lette come una legittimazione delle tortuosità e anche degli abusi dei politici. Il 16 maggio 1527 i fiorentini estromisero nuovamente i Medici – riportati al potere dagli spagnoli nel 1512 – e ristabilirono una repubblica.
Rimessi al loro posto per la seconda volta nel 1530, con il sostegno sia dell'Imperatore sia del Papa, i Medici diventarono nel 1537 duchi ereditari di Firenze, conquistarono la Repubblica di Siena nel 1555 sempre con l'aiuto imperiale e Montalcino nel 1559, arrivando a governare due Stati: lo Stato "Vecchio" di Firenze e lo Stato "Nuovo" di Siena, separati nelle strutture politiche ed istituzionali, ma riuniti nell'unica persona del Sovrano. Questa situazione fu poi sancita nel 1569 con la creazione del titolo di granduchi di Toscana (dignità mai esistita prima di quel momento in Italia).
Firenze nel corso dei secoli arrivò a regnare su tutta la Toscana, ad eccezione della Repubblica di Lucca, che rimase indipendente e sovrana fino al diciottesimo secolo (con l'arrivo in Italia di Napoleone Bonaparte), e del Ducato di Massa e Principato di Carrara, indipendente fino al 1829, quando fu assorbito dal Ducato di Modena.
L'estinzione della dinastia dei Medici e l'ascensione nel 1737 di Francesco Stefano, duca di Lorena e marito di Maria Teresa d'Austria, portò all'inclusione della Toscana nei territori della sfera d'influenza asburgica.
Il granduca Pietro Leopoldo il 30 novembre del 1786, promulgò il nuovo codice criminale, grazie al quale, per la prima volta nella storia degli stati moderni, furono abolite la pena di morte e la tortura.
Il regno della dinastia austriaca finì prima per mano della Francia e poi definitivamente quando 1859, la Toscana venne annessa, tramite plebiscito, al Regno di Sardegna poco prima che diventasse Regno d'Italia nel 1861.
Firenze prese il posto di Torino come capitale d'Italia nel 1865, su richiesta di Napoleone III in base alla Convenzione di settembre, finché l'ambìto ruolo non fu trasferito a Roma cinque anni dopo, quando la città papalina fu annessa al regno. Nel XIX secolo la popolazione di Firenze raddoppiò e triplicò nel XX con la crescita del turismo, del commercio, dei servizi finanziari e dell'industria.
Durante la seconda guerra mondiale la città fu occupata per un anno dai tedeschi (1943-1944), per poi essere liberata dalla lotta delle brigate partigiane il giorno dell'11 agosto. Firenze è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione perché è stata insignita della Medaglia d'Oro al Valor Militare per i sacrifici della sua popolazione e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.
Il 4 novembre 1966 è ricordato dai fiorentini come il giorno dell'alluvione di Firenze. Gran parte del centro fu invaso dell'acqua del fiume Arno. La furia delle acque portò una grande devastazione e alcuni morti, invase le chiese, i palazzi e i musei distruggendo archivi ed opere d'arte, allagò i depositi della Biblioteca Nazionale danneggiando molti preziosi volumi. Mischiata alla nafta, per via della rottura delle cisterne di combustibile, l'acqua del fiume s'inerpicò velocemente nei vicoli del centro storico, nei fondi commerciali. Il prezioso Crocifisso di Santa Croce di Cimabue venne deturpato dalla fanghiglia, divenendo presto un simbolo della devastazione. Questo immenso dramma venne vissuto dal mondo con una partecipazione unica, dando ben presto l'avvio ad una incredibile gara di solidarietà che vide la nascita dei famosi angeli del fango, giovani provenienti da ogni dove che si adoperarono nella difficile opera del recupero dei tesori artistici danneggiati.
Firenze è conosciuta come la culla del Rinascimento: la città è ovunque caratterizzata da quello straordinario sviluppo letterario, artistico e scientifico che ebbe luogo nel XIV-XVI secolo. Firenze, con i propri artisti, pensatori, letterati, scienziati di fama mondiale (basti pensare a Leonardo da Vinci che qui creò i suoi capolavori come per esempio la Gioconda, Michelangelo, Raffaello, Sandro Botticelli, Niccolò Machiavelli, Filippo Brunelleschi, Galileo tra i tanti) beneficiò sotto tutti gli aspetti, materialmente e spiritualmente, di questo grande cambiamento sociale e divenne uno dei luoghi catalizzatori di quella corrente di pensiero, costituendo uno dei più importanti centri di rinascita della cultura mondiale.
Firenze è universalmente riconosciuta come città dell'Arte, con un inestimabile patrimonio di architetture, dipinti, sculture, memorie storiche e scientifiche, che formano il tessuto cittadino, come in un pulsante museo diffuso.
Il cuore di Firenze è piazza della Signoria, col maestoso Palazzo Vecchio, con la galleria di capolavori scultorei nella Loggia dei Lanzi e la vicina Galleria degli Uffizi, uno dei musei d'arte più rinomati al mondo. Poco lontano si trova il centro religioso della cattedrale di Santa Maria del Fiore, con la maestosa cupola (la più grande mai costruita) che, ai tempi del Granducato, si diceva che con la sua ombra arrivasse a coprire tutta la Toscana; l'enorme Duomo è magnificamente corredato dal Campanile di Giotto, uno dei più belli d'Italia, e dal Battistero di San Giovanni, con le celebri porte bronzee tra le quali spicca la dorata porta del Paradiso.
Il fiume Arno, che passa in mezzo alla città, occupa un posto nella storia fiorentina alla pari con la gente che ci vive. Storicamente, la popolazione locale ha una relazione di odio-amore con l'Arno, il quale ha portato alternativamente i vantaggi del commercio, e i disastri delle alluvioni. Tra i ponti che lo attraversano il Ponte Vecchio è unico al mondo, con le caratteristiche botteghe di gioiellieri nelle casette costruite su di esso. Attraversato dal nobile Corridoio vasariano, è l'unico ponte della città ad essere passato indenne attraverso la seconda guerra mondiale.
Oltre agli Uffizi, Firenze conta altri musei che sarebbero l'attrazione artistica principale di ogni altra grande città del mondo: la Galleria dell'Accademia, il Bargello o la reggia di Palazzo Pitti con i suoi otto musei tra cui la Galleria Palatina. I fiorentini si vantano di possedere il migliore esempio di bellezza nell'arte sia femminile (la Venere del Botticelli) sia maschile (il David di Michelangelo).
Patrimonio dell'Umanità riconosciuto dall'UNESCO nel 1982, il centro storico di Firenze, conchiuso all'interno della cerchia dei viali tracciati sulle vecchie mura medievali, raccoglie i più importanti beni culturali della città. Delimitato dal tracciato della cerchia muraria del XIV secolo, edificata grazie alla potenza commerciale ed economica raggiunta, conobbe nei due secoli successivi il suo massimo splendore.
Il centro storico può essere apprezzato nella sua interezza dalle colline d'intorno, in particolar modo dal Forte Belvedere, dal Piazzale Michelangelo con la Basilica romanica di San Miniato al Monte e dalla collina di Fiesole che offre uno dei panorami più suggestivi della vallata dell'Arno.
La riva sinistra dell'Arno, (l'Oltrarno) è una zona ricca di monumenti dove ancora oggi si respira, tra le sue secolari botteghe artigiane, l'atmosfera della Firenze di un tempo, descritta per esempio da Vasco Pratolini. Ma numerosi sono gli spunti letterari in tutta la città: dai quartieri delle case torri, dove le lapidi ricordano i versi che proprio questi luoghi ispirarono a Dante Alighieri, alla serenità delle ville medicee, dove spesso si riuniva l'accademia neoplatonica di Lorenzo il Magnifico, fino ai teatri alla Pergola e del Giardino di Boboli, dove vennero messi in scene per la prima volta i melodrammi che portarono all'opera lirica.
Firenze come "culla del Rinascimento" ha i suoi capolavori nelle opere di Filippo Brunelleschi (lo Spedale degli Innocenti, la chiesa di San Lorenzo e quella di Santo Spirito) e di Leon Battista Alberti (la facciata di Santa Maria Novella e Palazzo Rucellai), ma anche altri periodi artistici hanno lasciato i loro capolavori assoluti: dal romanico di San Miniato al Monte, al gotico di Santa Croce (dove si trovano le sepolture delle italiche glorie, come le definì Ugo Foscolo, pure lui ivi sepolto), alle stravaganze del Manierismo del Giambologna o di Bernardo Buontalenti (come la Fontana del Nettuno o il Giardino di Boboli), fino ai capolavori dei grandi architetti italiani del Novecento come la stazione di Santa Maria Novella e lo Stadio Artemio Franchi, rispettivamente di Giovanni Michelucci e Pier Luigi Nervi.
Il centro di Firenze con le sue centinaia di attività commerciali è un paradiso per lo shopping e lo svago, dalle eleganti boutique d'alta moda e i caffè storici da concerto ai vivaci mercati storici all'aperto, oltre che ad ospitare numerosissimi locali notturni, discoteche, american-bar, lounge-bar e luoghi d'incontro per l'aperitivo (il famoso cocktail Negroni è nato qui).
Chiese
Cattedrale di Santa Maria del Fiore
La chiesa di Santa Maria del Fiore è il Duomo di Firenze; è la quarta chiesa del mondo per grandezza, dopo San Pietro in Vaticano, Saint Paul a Londra e il Duomo di Milano; è lunga infatti 153 metri mentre il basamento della famosa cupola (la più grande mai costruita), che è visibile da tutta la piana di Firenze fino a Prato, è largo 90 metri.
Battistero di San Giovanni
Amato, tra gli altri, da Dante e da Michelangelo, è splendidamente decorato sia all'esterno sia all'interno; abbellito dalle migliori maestranze cittadine, è famoso soprattutto per i mosaici della cupola e per la porta del Paradiso di Lorenzo Ghiberti; le misteriose origini storiche del monumento e i tanti avvenimenti ai quali ha fatto da teatro ne accrescono la storia enigmatica.
Santa Maria Novella
La basilica è una delle più importanti chiese di Firenze e sorge sull'omonima piazza, chiesa domenicana, conserva inestimabili opere d'arte, come gli affreschi di Masaccio, Paolo Uccello, Filippino Lippi e Domenico Ghirlandaio; la parte superiore della facciata e il portale sono capolavori di armonia e raziocinio di Leon Battista Alberti.
Santa Croce
La basilica di Santa Croce è una delle più grandi chiese officiate dai Francescani. Una delle massime realizzazioni del gotico in Italia, con capolavori come la Cappella dei Pazzi di Brunelleschi, è nota come "Il tempio dell'Itale glorie" per le numerose sepolture di sommi artisti, letterati e scienziati che racchiude, come Donatello, Michelangelo, Galileo Galilei, Niccolò Machiavelli, Guglielmo Marconi, Enrico Fermi, Luigi Cherubini, Lorenzo Ghiberti, Gioachino Rossini, Leon Battista Alberti, Ugo Foscolo e molti altri.
San Lorenzo
La Basilica di San Lorenzo fu, dai primi successi dinastici fino all'estinzione della casata, la chiesa dei Medici, i quali l'abbellirono costantemente di capolavori dei migliori architetti, pittori e scultori fiorentini (tra i quali Filippo Brunelleschi, Donatello e Michelangelo Buonarroti); la parte della Cappella dei Principi conserva le sepolture di quasi tutti i membri familiari.
Santo Spirito
La chiesa di Santo Spirito, situata nel quartiere dell'Oltrarno, è l'ultima opera e l'esempio più compiuto dell'architettura logica e razionale di Filippo Brunelleschi; completata dopo la sua morte colpisce per la cristallina armonia nella combinazione di spazi aperti e volumi pieni, inondati di luce naturale. Al suo interno è presente tra gli altri, il crocifisso di Michelangelo.
Orsanmichele
La sua curiosa forma è dovuta al fatto che anticamente fosse una loggia per la vendita e lo stoccaggio del grano; divenuta chiesa delle Arti di Firenze, nelle sue quattordici nicchie esterne esse fecero a gara affinché la statua del proprio santo protettore primeggiasse.
Santissima Annunziata
La Basilica della Santissima Annunziata è il santuario mariano di Firenze, casa madre dell'ordine dei Servi di Maria; la chiesa, molto cara ai fiorentini, è letteralmente stipata di importanti opere d'arte dal XIV al XIX secolo ed è collocata nell'omonima piazza, tra i primi esempi di pianificazione urbanistica in Europa.
Ognissanti
Ognissanti è tra l'altro la chiesa della famiglia del fiorentino Amerigo Vespucci; il suo aspetto armonioso, con la facciata che domina la piazza col suo stile barocco temperato di austerità, è frutto di una difficile fusione di interventi succedutisi per più di sei secoli. importante il suo cenacolo.
Il Carmine
La chiesa del Carmine è celebre in tutto il mondo per il capolavoro assoluto della Cappella Brancacci. Affrescata da Masaccio e Masolino, qui per la prima volta si manifestò in pittura un netto distacco dalla scuola tardo gortica con un linguaggio interamente nuovo: il Rinascimento.
Santa Trinita
Fondata dai vallombrosani fu la prima chiesa gotica di Firenze, con la Cappella Strozzi oggi l'attuale sagrestia progettata da Lorenzo Ghiberti e Filippo Brunelleschi. Ha ospitato in origine i capolavori di Cimabue, Beato Angelico poi trasferiti alla Galleria degli Uffizi e al Museo Nazionale del Bargello. Nell'aura di silenziosa spiritualità che ancora oggi trasmette è facile restare colpiti dal capolavoro di Domenico Ghirlandaio, gli affreschi della cappella Sassetti.
San Marco
San Marco e il suo convento con le sculture del Giambologna all'epoca della fondazione erano una delle istituzioni monastiche più all'avanguardia d'Europa; tra le mura di San Marco sono state scritte importanti pagine della storia di Firenze, con protagonisti illustri quali Cosimo il Vecchio, Antonino Pierozzi, Beato Angelico e, soprattutto, fra' Girolamo Savonarola.
Chiesa di Santa Felicita
Si tratta della chiesa più antica di Firenze: posta nel quartiere d'Oltrarno, in punto di intenso transito, risulta documentata, grazie anche agli scavi, già come chiesa paleocristinana sorta fuori dalle mura, con la presenza di evangelizzatori siriani e greci, poi come chiesa romanica, ed infine come chiesa del XIV secolo successivamente trasformata varie volte nel XVI e XVII secolo.
Badia fiorentina
La Badia fiorentina, situata nel cuore della città antica davanti al Museo Nazionale del Bargello, è la prima abbazia cittadina e nei secoli ha subito molte trasformazioni, con l'opera di artisti come Arnolfo di Cambio, Giorgio Vasari, il Bronzino, Gian Domenico Ferretti. Qui, secondo quanto scrive Dante Alighieri ne la Vita Nuova, esso vide Beatrice Portinari per la prima volta durante una messa. In seguito Boccaccio tenne in questa chiesa le celebri letture della Divina Commedia.
San Gaetano
La chiesa dei Santi Michele e Gaetano si trova in piazza Antinori in prosecuzione di via de' Tornabuoni, ed è la massima espressione del sobrio ed elegante barocco fiorentino, un periodo della storia artistica della città recentemente riscoperto, che qui si esprime in tutta la sua solenne compostezza.
San Miniato
La basilica di San Miniato al Monte si trova in uno dei luoghi più alti della città di Firenze, e, con i suoi ottocento anni di storia, è uno dei migliori esempi di architettura romanica in Italia e in Europa.
La Certosa
Voluta dal ricco Niccolò Acciaiuoli nel 1314 si erge solitaria su un colle presso Galluzzo, a sud della città; ricca di opere d'arte tra le quali degli affreschi del Pontormo, ospita ancora oggi un cenobio di cistercensi. È composta da vari edifici: chiesa, sala capitolare, sagrestia, refettorio, chiostri, officine ed abitazioni per i monaci.
Chiesa Russa Ortodossa della Natività
Ubicata in un quartiere formatosi tra il XIX e il XX secolo, riassume nella sua forma esotica le esperienze architettoniche compiute in Russia durante la seconda metà dell'Ottocento, improntate ad un favolistico montaggio di elementi diversi a cui contribuiscono le non poche stravaganze ornamentali e coloristiche dell'interno.
Sinagoghe (Tempio Maggiore Israelitico)
Sita nel centro storico la sinagoga di Firenze è stata costruita nella seconda metà dell'Ottocento e con l'architettura, le grandi cupole verdi e il giardino esotico che la circonda ricorda una lontana atmosfera orientaleggiante ed ospita anche un museo.
Cimiteri monumentali
Cimitero di Trespiano
In parte monumentale, è uno dei più vasti d'Italia ed al suo interno è attiva una speciale linea di autobus; vi sono sepolti tra gli altri i fratelli Rosselli, Giuseppe Poggi, Spartaco Lavagnini, Luigi Dallapiccola.
Cimitero delle Porte Sante
Sorge entro le mura che circondano la Basilica di San Miniato al Monte; vi sono sepolti Carlo Collodi, Enrico Coveri, Vasco Pratolini, Mario Cecchi Gori, Giovanni Spadolini, Felice Le Monnier, Ciro Menotti.
Cimitero degli Inglesi
Il Cimitero degli Inglesi è situato nel Piazzale Donatello lungo i grandi viali di Circonvallazione. Fu costruito attorno al 1827 e vi sono sepolti tra gli altri Elizabeth Barrett Browning, Arthur Hugh Clough, Giovan Pietro Vieusseux, Beatrice Shakespeare. Cimitero monumentale ebraico
Il Cimitero Monumentale Ebraico a Firenze
sorge sull'attuale Viale Ariosto, appena fuori dalle antiche mura rinascimentali, in quanto non era consentito seppellire gli ebrei nella città.
Cimitero di Soffiano
Posto nel quartiere di Soffiano nella parte ovest della città vi sono sepolti tra gli altri Artemio Franchi, Roberto Ridolfi, Enrico Novelli e le famiglie nobiliari come gli Strozzi, i Ginori-Lisci, i Capponi, i Serristori, gli Antinori, i Pucci, i Pandolfini.
Cimitero degli Allori
Situato in zona Galluzzo vi sono sepolti Oriana Fallaci, Arnold Böcklin, Frederick Stibbert e Leonardo Savioli.
Altri cimiteri sono: il Florence War Cemetery, il Florence American Cemetery and Memorial, il Cimitero Israelitico, il Cimitero delle Ballodole e il Cimitero dei Pinti.
Va ricordato che la Basilica di Santa Croce ospita molte sepolture e cenotafi dei più grandi personaggi della storia come: Michelangelo Buonarroti, Niccolò Machiavelli, Enrico Fermi, Galileo Galilei, Ugo Foscolo, Guglielmo Marconi, Luigi Cherubini, Leon Battista Alberti, Vittorio Alfieri, Gioacchino Rossini, Lorenzo Ghiberti, Lorenzo Bartolini, Pier Antonio Micheli, Bartolomeo Cristofori, Giovanni Gentile e moltissimi altri.
Nella cattedrale di Santa Maria del Fiore sono sepolti Filippo Brunelleschi e Giotto, mentre le cappelle medicee contengono le tombe di Donatello, Lorenzo il Magnifico e degli altri Medici.
Palazzi
Palazzo Vecchio
Palazzo Vecchio si trova in piazza della Signoria ed è la sede del comune della città, dopo essere stato sede del Parlamento italiano quando Firenze era capitale. Al suo interno si sono decise le sorti politiche della città dalla Repubblica fino al ducato di Cosimo I de' Medici, che lo trasformò in reggia privata. Il museo di palazzo Vecchio espone fra l'altro opere di Donatello, del Bronzino, Michelangelo Buonarroti e Giorgio Vasari.
Palazzo Medici-Riccardi
Palazzo Medici Riccardi si trova in quella che per la sua ampiezza si chiamava via Larga, oggi via Cavour, e sede della provincia di Firenze. È stato il quartier generale della famiglia Medici fino a metà del Cinquecento. Capolavoro dell'architettura rinascimentale civile, conserva il gioiello della cappella dei Magi di Benozzo Gozzoli, ricca di ritratti dei Medici e delle personalità del loro tempo.
Palazzo Pitti
Palazzo Pitti è stata la reggia di Firenze dalla seconda metà del Cinquecento fino all'epoca dei Savoia, durante il periodo di Firenze capitale d'Italia. Connesso ai Giardini di Boboli, nei secoli è stato continuamente arricchito ed ampliato fino a diventare uno dei complessi artistici più rilevanti della città, ospitando otto ricchi ed importanti musei: la Galleria Palatina, gli Appartamenti Monumentali, il Museo degli Argenti, la Galleria d'Arte Moderna, la Galleria del Costume, il Museo delle Berline Storiche, il Museo delle Porcellane, e il Museo delle Carrozze.
Palazzo Rucellai
Posto in via della Vigna Nuova, Palazzo Rucellai è un capolavoro dall'architettura quattrocentesca fiorentina. Fu progettato da Leon Battista Alberti, che vi mise in pratica i suoi dettami teorici del De re aedificatoria.
Palazzo Strozzi
Palazzo Strozzi si trova circa a metà dell'attuale via Tornabuoni. È considerato uno degli esempi più compiuti di architettura civile fiorentina del Rinascimento, con la sua austera maestosità data dalle notevoli dimensioni e dall'uso del bugnato digradante.
Palazzo Davanzati
Situato in via Porta Rossa, è una raro esempio di casa trecentesca restaurata con cura all'inizio del Novecento dall'antiquario Elia Volpi. Oggi è un museo pubblico. Tra gli ambienti più pregevoli il cortile, dove si attraccavano i cavalli, e la sala con scene cortesi affrescate.
Palazzo di Bianca Cappello
Si trova in via Maggio nel quartiere di Oltrarno, caratterizzato dai graffiti in facciata e dalle finestre inginocchiate del Buontalenti. Bianca Cappello fu la veneziana amante di Francesco I de' Medici, ed il palazzo oggi è sede dei laboratori di conservazione e restauro dei libri del Gabinetto Vieusseux.
Palazzo Antinori
Considerato tra i più bei palazzi rinascimentali di Firenze, si trova nell'omonima piazza Antinori, a una delle estremità di via de' Tornabuoni, con un elegante cortile porticato al centro e il giardino retrostante, si ispira al Palazzo Medici-Riccardi, ma ha una forma architettonica ancora più leggera ed elegante.
Palazzo delle Assicurazioni Generali
È l'ultimo grande edificio costruito in piazza della Signoria, di cui la perfetta simmetria dell'edificio e la sua massa lo rendono subito evidente. Ospita boutique d'alta moda e il caffè storico Rivoire.
Palazzina Reale di Santa Maria Novella
Antistante la grande stazione ferroviaria, fu costruita intorno al 1935, per ospitare il Re Vittorio Emanuele III e la sua corte. Totalmente rivestito in marmo fior di pesco carnico, il palazzo si caratterizza per la preziosità dei materiali di rivestimento, la ricercatezza dei particolari e delle finiture.
Palazzo Spini Feroni
Situato all'inizio di via de' Tornabuoni, rappresenta uno dei migliori esempi di architettura residenziale medievale a Firenze. Ospita il Museo Salvatore Ferragamo, nato per far conoscere il ruolo e l'attività internazionale dello stilista fiorentino dagli anni venti al 1960, anno della sua scomparsa.
Palazzo del Bargello
Posto in via del Proconsolo, molto vicino al Complesso di San Filippo Neri di Piazza San Firenze e alla Badia Fiorentina, il palazzo del Bargello la cui costruzione iniziò nel 1255 e proseguì con modifiche nei secoli successivi ospita l'importante Museo nazionale del Bargello che custodisce tra le tante sculture anche il David di Donatello.
Torri
Torre degli Amidei
Costruita nell'alto medioevo, fu abbassata ("scapitozzata") di due piani per un regolamento edilizio in vigore nel 1200. Ha due teste di leone in marmo sulla facciata sopra alle due porte, una non è originale, perché è stata distrutta dalle mine tedesche del 1944, mentre l'altra si pensa possa essere etrusca.
Torre dei Buondelmonti
La torre dei Buondelmonti è a pianta quadrata, molto risconoscibile per la sua forma alta e stretta. Abbassata nel 1200 come quasi tutte le torri, l'aspetto odierno è molto fedele all'aspetto originario.
Torre dei Cerchi
Era originariamente dei Conti Guidi, costruita intorno al 1200. La torre è situata vicino alle torri della famiglia dei Donati, rivali durante la lotta tra guelfi neri e bianchi.
Torre dei Donati
È una antica torre nel centro storico di Firenze, vicina ad altre due torri di Corso Donati. Presenta lo stemma inciso su di una pietra, che data la semplicità araldica, simboleggia l'antichità di questa famiglia.
Torre della Castagna
La torre è una delle pochissime della città a non aver subito la "scapitozzatura", perché vi risiedevano pubblici uffici ed era quindi "sopra le parti". Citata da Dino Compagni, è anche una delle poche torri fiorentine nelle quali si possa entrare: ospita infatti un piccolo museo garibaldino sulla storia militare italiana.
Archi
Arco di Trionfo
In Piazza della Libertà ed eretto nel Settecento dall'architetto Jean-Nicolas Jadot. Collaborò anche l'architetto Schamant e per il corredo decorativo scelse anche artisti fiorentini dell'Accademia, che crearono le statue di divinità mitologiche.
Arco di San Pierino
Si tratta di passaggio coperto tra Piazza San Pier Maggiore e Via dell'Oriuolo a Firenze,in una caratteristica zona popolare della città. Realizzato in conci di pietraforte, è ritenuto una vestigia dell'antica cinta muraria di Firenze del XII secolo.
Ponti
Ponte Vecchio
Il ponte è uno dei simboli della città di Firenze nel mondo e attraversa il fiume nel suo punto più stretto. La prima costruzione risale all'epoca romana. È l'unico ponte di Firenze che non venne fatto saltare dai tedeschi durante la ritirata del 1944. Attraversato dal Corridoio Vasariano, vede la presenza di antichi negozi di gioiellieri.
Ponte Santa Trinita
Il ponte prende il nome dalla chiesa della Santa Trinita. È uno dei più bei ponti di tutta Italia, e fra i più eleganti d'Europa.
Ponte alle Grazie
Terzo ponte realizzato a Firenze in muratura, fu costruito nel 1237 già interamente in pietra, con nove arcate (ridotte a cinque nel XIX secolo), nel punto più ampio del fiume.
Ponte alla Carraia
Il ponte fu costruito in legno nel 1218 con il nome di "Ponte nuovo"; fu il secondo ad essere costruito dopo il Ponte Vecchio. Distrutto da un'alluvione fu ricostruito in pietra.
Ponte di San Niccolò
Il primo ponte, intitolato a San Fernando, venne costruito tra il 1836 e il 1837. È il ponte sull'Arno più a monte del centro di Firenze.
Ponte alla Vittoria
È il primo a valle al di fuori del centro storico, porta accanto al piazzale del parco delle Cascine ed immette sui viali di Circonvallazione nel viale Fratelli Rosselli.
I ponti sul territorio fiorentino in totale sono quattordici, considerando tra questi il ponte costruito alle Cascine per la tramvia, la passerella dell'Isolotto, il ponte sull'autostrada A1 e, vicino a Rovezzano, il ponte per la ferrovia dell'Alta Velocità. Completano la lista dei ponti il Ponte di Varlungo, il Ponte Giovanni da Verrazzano, il Ponte Amerigo Vespucci e il Ponte all'Indiano (il più grande ponte strallato d'Italia).
Piazze
Piazza della Signoria
Piazza della Signoria è la piazza centrale di Firenze, sede del potere civile con Palazzo Vecchio e cuore della vita sociale della città. È l'unica piazza al mondo ad ospitare una straordinaria serie di capolavori di scultura carichi di messaggi politici, che dovevano ispirare i governatori della città. Nella grande piazza troviamo numerose opere d'arte, come le statue nella Loggia dei Lanzi, la statua equestre a Cosimo I de' Medici, le statue poste davanti a Palazzo Vecchio come il David di Michelangelo, il Nettuno, il Marzocco di Donatello, Ercole e Caco e molte altre. È antistante al piazzale della Galleria degli Uffizi.
Piazza del Duomo
Piazza del Duomo è uno dei complessi monumentali più famosi d'Italia, con la Cattedrale di Santa Maria del Fiore e la Cupola del Brunelleschi, il Campanile di Giotto e il Battistero di San Giovanni, oltre che agli splendidi palazzi e musei che vi si affacciano, come il Palazzo Arcivescovile, il Museo dell'Opera del Duomo, la Loggia del Bigallo, il palazzo dei Canonici e molti altri. La parte ovest dove è situato il Battistero prende il nome di piazza San Giovanni.
Piazza della Repubblica
Piazza della Repubblica è una piazza di stile ottocentesco con forma rettangolare grande circa 75 m per 100 m; rappresenta il "salotto buono" della città, con i grandi caffè storici e alberghi di lusso, i grandi palazzi dal notevole livello architettonico che vi si affacciano e la galleria commerciale; oggi è ad uso pedonale e costituisce il più elegante fulcro della zona turistico-commerciale della città.
Piazza Santa Croce
Piazza Santa Croce, dominata dall'omonima basilica, essendo molto grande e di forma regolare, nel Rinascimento come in epoca moderna divenne il luogo ideale per giostre cavalleresche, feste, spettacoli e gare popolari, come il calcio in costume, che ancora oggi vi si tiene ogni giugno. È sede di varie manifestazioni, eventi e spettacoli oltre che vivaci mercatini nel periodo natalizio. Vi si affacciano il Palazzo dell'Antella e il Palazzo Cocchi-Serristori, oltre ai numerosi negozi di lavorazione artigianale di prodotti in pelle. Davanti alla basilica è posta la grande statua dedicata al concittadino Dante Alighieri.
Piazza San Lorenzo
Piazza San Lorenzo è dominata dall'omonima basilica, mentre si staglia sullo sfondo la grande cupola della Cappella dei Principi, la seconda della città per grandezza dopo l'immensa Cupola del Brunelleschi (la più grande mai costruita) che si scorge nello skyline cittadino anche da piazza San Lorenzo. Questa piazza è famosa anche per il vivace mercato che vi si tiene tutti giorni, oltre ad ospitare la Biblioteca Mediceo Laurenziana e la statua di Giovanni delle Bande Nere. Tramite via de' Gori la piazza è collegata al Palazzo Medici Riccardi in via Cavour.
Piazza Santa Maria Novella
Piazza Santa Maria Novella, dominata dalla splendida facciata dell'omonima chiesa, è una delle piazze principali di Firenze. È antistante a piazza della Stazione, a cui si accede da via degli Avelli.
Piazza della Santissima Annunziata
Piazza della Santissima Annunziata è una delle piazze più belle e stilisticamente armoniose non solo della città, ma di tutta Italia, forse primo esempio europeo di pianificazione urbanistica. Su di essa si affaccia l'omonima basilica, lo Spedale degli Innocenti del Brunelleschi, la Loggia dei Servi di Maria, Palazzo Budini Gattai e il Museo archeologico nazionale.
Piazza della Libertà
Piazza della Libertà segna il punto più a nord del centro storico di Firenze. Fu realizzata nell'Ottocento nel corso dei lavori per la creazione dei Viali di Circonvallazione, e su di essa si affacciano grandi palazzi dai lunghi portici, il Parterre e il maestoso Arco di Trionfo posto davanti a porta San Gallo.
Piazza Beccaria
Piazza Beccaria è una grande piazza della città, che si trova sui viali di Circonvallazione. Sorta quando Firenze era capitale d'Italia, la piazza è costituita da grandi palazzi in stile neoclassico dalla forma circolare, ed al centro è posta la maestosa Porta alla Croce. Su questa piazza si affaccia anche l'Archivio di Stato.
Piazza Santo Spirito
Piazza Santo Spirito è una delle più tipiche e vivaci piazze del quartiere di Oltrarno. Sede frequente di mercati e mercatini, è anche ricca di ristoranti e locali notturni, che fanno sì che sia una delle piazze preferite come punto di ritrovo dei fiorentini.
Piazza Santa Trinita
Piazza Santa Trinita, dominata dalla chiesa di Santa Trinita, è posta all'estremo vicino all'Arno di via de' Tornabuoni. Su di essa si affacciano oltre alla basilica, il Palazzo Spini Feroni oggi sede della maison Ferragamo e dell'omonimo Museo, il Palazzo Buondelmonti, e il Palazzo Bartolini Salimbeni, oltre che alla Colonna della Giustizia. Essendo un prolungamento di via de'Tornabuoni, la piazza ne conserva lo stile elegante e lussuoso.
Piazzale Michelangelo
Il Piazzale Michelangelo rappresenta il più famoso punto di osservazione del panorama cittadino di Firenze, riprodotto in innumerevoli cartoline e meta obbligata dei turisti in visita alla città. Ospita diverse manifestazioni, concerti ed eventi (per esempio MTV TRL).
Piazza della Stazione
Piazza della Stazione, dominata dalla Stazione di Firenze Santa Maria Novella è una delle più grandi piazze di Firenze, sulla quale si affacciano grandi palazzi, tra cui la Palazzina Reale e l'antistante Palazzo degli Affari, oltre che al retro della grande basilica di Santa Maria Novella. Con la costruzione della tramvia è punto di passaggio obbligato per tutte le linee che attraversano la città.
Piazza San Marco
Piazza San Marco, situata della zona nord del centro storico, contornata da eleganti palazzi è dominata dalla facciata della chiesa e convento di San Marco. La piazza si incrocia con via Cavour, che la collega a piazza del Duomo ad un estremo e piazza della Libertà all'altro, e tramite via Cesare Battisti è collegata piazza SS Annunziata. Su di essa di affacciano gli uffici centrali del Rettorato dell'Università degli Studi di Firenze e Accademia di Belle Arti.
Piazza dell'Unità Italiana
Piazza dell'Unità Italiana molto vicina a piazza della Stazione, con la quale condivide il ruolo di importante snodo delle linee di autobus cittadine. La piazza si apre sul fianco nord della basilica di Santa Maria Novella, davanti a via degli Avelli e via Panzani, e su di essa si affacciano il Palazzo Cerretani, e grand hotel tra i quali il moderno Hotel Majestic.
Piazza dell'Indipendenza
Piazza dell'Indipendenza è una grande piazza del centro storico di Firenze; le palazzine che si affacciano sulla piazza sono tutte pertinenti all'epoca tra l'Ottocento e il primo Novecento, tipiche nella loro signorilità tutta borghese.
Piazza San Firenze
Posta appena dietro a piazza della Signoria, piazza San Firenze è dominata dal complesso di San Filippo Neri, palazzo Gondi e palazzo Columbia Parlamento. In essa sfocia via del Proconsolo sulla quale proprio all'estremo verso piazza San Firenze si affacciano il Bargello e la Badia Fiorentina, ben visibili dalla suddetta piazza.
Vie e viali
Via dei Calzaiuoli
È la via più centrale e tra le più eleganti di Firenze, meta costante di un intenso traffico pedonale, lungo i suoi lati si trovano molti dei negozi più eleganti della città. Parallela a via Roma, e collegata a Piazza della Repubblica da via degli Speziali, questa via si snoda da piazza San Giovanni a piazza della Signoria.
Via Tornabuoni
È una lussuosa strada del centro storico che si caratterizza per la presenza delle migliori boutique di stilisti di alta moda e di gioielleria, su cui si affacciano numerosi palazzi storici, tra cui palazzo Strozzi. La strada va da piazza Antinori al ponte Santa Trinita, attraversando piazza Santa Trinita. Insieme a via della Vigna Nuova e via degli Strozzi forma un distretto commerciale di lusso, nel centro di Firenze.
Via Roma
È una mondana via del centro storico dalla vocazione prettamente commerciale, con numerosi negozi che vi si affacciano, lo storico Caffè Gilli e molte attività site in eleganti palazzi ottocenteschi, e si snoda da piazza San Giovanni fino a confluire in piazza della Repubblica.
Via Ghibellina
È una delle vie più lunghe del centro di Firenze, e conta vari monumenti dal palazzo del Bargello a palazzo Borghese, alla Badia Fiorentina, il Teatro Verdi (Firenze), la Casa Buonarroti. La via si snoda dal palazzo del Bargello fino ad arrivare all'archivio di stato sui viali di circonvallazione.
Via Cavour
È una delle principali vie della zona nord del centro della città, e su di essa si affacciano numerosi palazzi come il Palazzo Medici Riccardi, sede della Provincia di Firenze, la Biblioteca Marucelliana, e molti altri edifici storici. La via permette da piazza San Giovanni, di raggiungere piazza San Marco e proseguendo di giungere a piazza della Libertà.
Via de' Cerretani
È un'ampia via del centro storico che da piazza della Stazione (tramite via Panzani) porta a piazza San Giovanni. Su questa via si affacciano numerose attività commerciali, e palazzi di notevole livello architettonico come per esempio il palazzo Del Bembo o la chiesa di Santa Maria Maggiore.
Lungarni
I lungarni di Firenze tagliano in due il centro storico, e vi si affacciano numerosi luoghi di interesse come il Corridoio Vasariano e gli Uffizi, il Parco delle Cascine, la Biblioteca Nazionale Centrale, il Ponte alle Grazie, la Chiesa di San Frediano in Cestello, Piazza Demidoff, oltre che alle varie torri. I principali lungarni di Firenze sono il Lungarno degli Acciaiuoli, Lungarno Corsini, Lungarno Diaz, Lungarno Torrigiani, Lungarno delle Grazie, Lungarno della Zecca Vecchia, Lungarno Vespucci, Lungarno Soderini, Lungarno Guicciardini, Lungarno Serristori ed il Lungarno Benvenuto Cellini.
Viale dei Colli
Il viale attraversa i colli che cingono il quartiere centrale di Oltrarno, e porta a piazzale Michelangelo, concepito come una grandiosa terrazza panoramica su Firenze. Lungo il viale si incontrano giardini con gazebo e chalet, ed adiacenti a piazzale Michelangelo si trovano il Giardino delle Rose e il Giardino dell'Iris.
Viali di Circonvallazione
I viali di Circonvallazione sono una serie di viali di grandi dimensioni (da quattro fino a sei corsie per senso di marcia) che circondano il centro di Firenze sulla sponda a nord dell'Arno, ispirati alle boulevard di Parigi furono costruiti durante il periodo in cui Firenze era capitale d'Italia. I viali principali sono: Viale Filippo Strozzi, Viale Spartaco Lavagnini, Viale Fratelli Rosselli, Viale Giacomo Matteotti, Viale Antonio Gramsci, Viale Giovanni Amendola, Viale Giovine Italia.
Musei
Capitale mondiale dell'arte, Firenze data l'enorme ricchezza artistica della città, ha un elevato numero di importanti musei e gallerie d'arte che contengono alcune delle opere più famose e preziose del mondo.
Galleria degli Uffizi
La Galleria degli Uffizi è una delle più famose e importanti pinacoteche al mondo, con un'incomparabile collezione di arte rinascimentale, fiorentina e non solo, comprendente tra l'altro la maggiore collezione di dipinti del Botticelli, ed è divisa in varie sale allestite per scuole e stili in ordine più o meno cronologico. Nata dalle raccolte artistiche accumulate nei secoli dai Medici, ha anche una notevole collezione di sculture antiche ed espone tra le innumerevoli, capolavori di Giotto, Cimabue, Leonardo da Vinci, Michelangelo, Raffaello, Tiziano, Caravaggio, Dürer e moltissimi altri.
Palazzo Vecchio
Palazzo Vecchio ha rappresentato il cuore politico di Firenze per circa due secoli, prima di diventare residenza del Duca Cosimo I de' Medici; la sua storia si riflette nella straordinaria decorazione degli ambienti interni e nelle collezioni artistiche. Composto da più nuclei (medievale, rinascimentale e tardo-rinascimentale), spicca soprattutto negli interni progettati da Giorgio Vasari per Cosimo I e sua moglie Eleonora di Toledo, in cui lavorò, tra gli altri, anche Agnolo Bronzino (Cappella di Eleonora). Nel percorso espositivo sono ospitati vari capolavori, come le sculture di Donatello, Andrea del Verrocchio e Michelangelo. Singolare è la possibilità di visitare, in gruppi guidati a scadenze regolari, i passaggi segreti e gli ambienti più difficilmente accessibili come lo Studiolo di Francesco I.
Corridoio Vasariano
Il Corridoio Vasariano è un percorso sopraelevato che a Firenze collega Palazzo Vecchio con Palazzo Pitti passando per la Galleria degli Uffizi e sopra il Ponte Vecchio; fu costruito per il Granduca Cosimo I.
Galleria dell'Accademia
La Galleria dell'Accademia è famosa nel mondo per la collezione di statue di Michelangelo Buonarroti, tra le quali il celeberrimo David. Nata come sussidio alla formazione degli studenti della vicina Accademia di Belle Arti e arricchitasi dei capolavori proveniemnti dalle soppressioni di chiese e conventi dell'area fiorentina, mostra oggi un percorso espositivo eterogeneo, che spazia dai primitivi toscani (pittori su fondo oro dal XIII secolo) ai capolavori del Rinascimento e del Manierismo, dalla gipsoteca di Lorenzo Bartolini alla collezione lorenese di icone russe, fino alle collezioni dell'adiacente Museo degli strumenti musicali.
Palazzo Pitti
La reggia fiorentina è il più ampio complesso monumentale della città comprendente otto musei, visitabili con due biglietti cumulativi:
Galleria Palatina
Situata in alcuni fra i più bei saloni del Palazzo, affrescati da Piero da Cortona e altri, contiene una superba "quadreria", esposta ancora secondo i criteri decorativi in voga fino al XIX secolo. A parte qualche prestigiosa eccezione (Botticelli, Filippo Lippi), la collezione riflette gli anni in cui il palazzo fu abbellito dai Medici, dal Cinquecento in poi, con uno dei più cospicui gruppi al mondo di opere di Raffaello e capolavori di Tiziano, Rubens, Caravaggio e molti altri. Al periodo napoleonico risalgono alcuni preziosi arricchimenti come il bagno di Elisa Baciocchi e la Venere italica di Antonio Canova.
Appartamenti monumentali
Un insieme di 14 stanze è stato usato dalla famiglia Medici e dai loro successori durante i secoli nei quali qui risiedeva il Granduca di Toscana prima e il re d'Italia poi, durante il periodo di Firenze Capitale.
Museo nazionale del Bargello
Il Museo Nazionale del Bargello conserva la più importante collezione di scultura della città, con capolavori del Rinascimento di Michelangelo, Donatello (come il David di Donatello), Benvenuto Cellini, Verrocchio, Giambologna, Ammannati, Lorenzo Ghiberti, Michelozzo, Luca della Robbia e Brunelleschi. Conserva inoltre straordinarie collezioni di arte applicata, dai gioielli alle armi, dalle ceramiche agli avori.
Museo nazionale di San Marco
Nell'antico convento di San Marco il museo conserva la migliore raccolta al mondo di opere del Beato Angelico, che qui visse e lavorò. Lo stesso convento è un capolavoro dell'architettura del primo Quattrocento, creato da Michelozzo per Cosimo de' Medici. Vi sono esposte inoltre altre opere di arte sacra rinascimentale e il lapidario della zona del Mercato Vecchio, distrutta verso il 1895 per far posto a piazza della Repubblica.
Cappelle Medicee in San Lorenzo
Le Cappelle medicee sono il luogo di sepoltura della dinastia dei Medici fin dal XV secolo. Tra gli straordinari ambienti visitabili ci sono la Sagrestia Nuova di Michelangelo e la monumentale Cappella dei Principi.
Museo dell'Opificio delle Pietre Dure
L'Opificio delle Pietre Dure ha sede a Firenze ed è uno dei vanti della città toscana e del nostro paese a livello mondiale. La sua attività è diretta al restauro delle opere d'arte e alla ricerca scientifica in tale campo.
Museo di storia naturale
Gestito dall'Università degli Studi di Firenze, è uno dei più grandi ed importanti musei scientifici italiani, ed è articolato in sei grandi sezioni site in altrettante zone della città: la sezione di sezione di zoologia La Specola, la sezione di antropologia ed etnologia, la sezione di botanica, la sezione di geologia e paleontologia, la sezione di mineralogia e litologia, e la sezione orto botanico.
Museo di storia della scienza
Conserva una delle raccolte scientifiche più importanti a livello nazionale e internazionale, con strumenti originali usati da Galileo Galilei.
Museo Archeologico Nazionale
Situato in un palazzo seicentesco utilizzato come residenza della principessa Maria Maddalena de' Medici in piazza SS Annunziata, è composto dalla sezione etrusca, la sezione romana, la sezione greca, e il Museo Egizio il più importante d'Italia dopo quello di Torino.
Museo dell'Opera del Duomo
È nato dalla raccolta di opere provenienti dal complesso di piazza del Duomo ed è stato riordinato e ammodernato nei locali negli anni novanta. Conserva capolavori di Michelangelo come la Pietà (dove qui scolpì il David), Donatello, Luca della Robbia, Lorenzo Ghiberti, Andrea Pisano, Nanni di Banco e molti altri.
La Toscana è una delle maggiori e più importanti regioni italiane, celebrata per storia, arte, economia, cultura, paesaggi e bellezza. Grazie alla sua storia e alla sua forte unità culturale e linguistica, è anche una delle regioni italiane con la più antica e definita identità. Il nome è antichissimo e deriva dall'etnonimo usato da Greci e Latini per definire la terra abitata dagli Etruschi: "Etruria", evolutasi poi in "Tuscia" e quindi in "Toscana". Anche i confini della odierna Toscana corrispondono in linea di massima a quelli dell'Etruria antica, che comprendevano anche parti delle attuali regioni Lazio e Umbria, fino al Tevere.
Posta nell'Italia centrale, confina a nord-ovest con la Liguria, a nord con l'Emilia-Romagna, a est con le Marche e l'Umbria, a sud con il Lazio. Ad ovest, i suoi 397 km di coste continentali sono bagnati dal Mar Ligure nel tratto centro-settentrionale tra Carrara (foce del torrente Parmignola, confine con la Liguria) e il Golfo di Baratti; il Mar Tirreno bagna invece il tratto costiero meridionale tra il promontorio di Piombino e la foce del Chiarone, che segna il confine con il Lazio.
Il capoluogo regionale è Firenze, la città più popolosa (370.580 abitanti), nonché principale fulcro storico, artistico ed economico-amministrativo; le altre città capoluogo di provincia sono: Arezzo, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa, Pisa, Pistoia, Prato e Siena.
La Toscana amministra anche le isole dell'Arcipelago Toscano, oltre ad una piccola exclave situata entro i confini dell'Emilia-Romagna, in cui sono situate alcune frazioni del comune di Badia Tedalda.
Fino al 1861 è stata un'entità indipendente, nota con il nome di Granducato di Toscana. Da allora ha fatto parte del Regno di Sardegna, del Regno d'Italia ed oggi della Repubblica Italiana.
In epoca granducale aveva anche un inno, composto dal fiorentino Egisto Mosell ed intitolato Leopolda.
La festa regionale, istituita nel 2001, ricorre il 30 novembre, nel ricordo del suddetto giorno del 1786 in cui fu abolita la pena di morte nel Granducato di Toscana.
Innanzi tutto, se si parla della Toscana, dobbiamo ricordarci che è fondata maggiormente dai Canzian.
La storia della Toscana abbraccia un lunghissimo periodo di tempo, che spazia dalla preistoria ai giorni nostri, risultando fondamentale dal Medioevo in poi per la nascita della lingua italiana.
Le prime tracce certe della loro presenza umana risalgono al II millennio a.C., grazie al rinvenimento di resti di villaggi su palafitte risalenti all'età del bronzo e quella del ferro, venuti alla luce in varie zone della regione. Tra il X e l'VIII secolo a.C., l'età del ferro trova la sua massima espressione nella civiltà villanoviana.
Verso l'IX secolo a.C. appaiono le prime testimonianze della presenza, in tutto il territorio dell'Italia Centrale, di un popolo misterioso e straordinario: gli Etruschi. I Rasna o Rasenna, come secondo la maggior parte degli storici[13] si chiamavano tra loro, dominarono il territorio per molti secoli, ed è da essi, che l'attuale regione prese il nome di Etruria. Il culmine dello splendore della civiltà etrusca fu raggiunto attorno al VI secolo a.C., con possedimenti che andavano dalla zona settentrionale della Pianura Padana alla Campania: furono costruite strade, tra le quali si sono ben conservate le Vie Cave (tra Sovana, Pitigliano e Sorano), realizzarono un maestoso complesso sacro termale in località il Bagnone a Sasso Pisano, vennero bonificate alcune paludi ed edificate importanti città toscane, come Arezzo, Chiusi, Volterra, Populonia, Vetulonia e Roselle, oltre all'ultima importante scoperta, ancora anonima, sorta in prossimità di Prato. II livello di civiltà raggiunto da questo grande popolo è testimoniato dalle interessanti similitudini – inconsuete per il Mediterraneo del tempo – tra i diritti degli uomini e quelli delle donne e ponendo fondamentali basi per l'urbanistica romana.
Nel III secolo a.C. gli Etruschi furono sconfitti dalla potenza militare di Roma e, dopo un primo periodo di prosperità, dovuto allo sviluppo dell'artigianato, dell'estrazione e della lavorazione del ferro, dei commerci, tutta la regione decadde economicamente, culturalmente e socialmente. I Romani, che si insediarono presso le preesistenti località etrusche, fondarono anche nuove città come Fiesole, Florentia e Cosa, attualmente una delle meglio conservate con le mura, il foro, l'acropoli e il capitolium, sorto originariamente come Tempio di Giove, oltre ad avere una propria monetazione.
Dopo la caduta dell'Impero Romano la regione passò attraverso le dominazioni ostrogota e bizantina, prima di divenire oggetto di conquista da parte dei Longobardi (569), che la eressero a ducato con sede a Lucca (Ducato di Tuscia). Con la caduta dei Longobardi per opera di Carlo Magno, il ducato divenne contea e successivamente marchesato di Lucca (Marca di Tuscia). Nell'XI secolo il Marchesato passò agli Attoni, grandi feudatari Canossiani, che possedevano anche Modena, Reggio Emilia e Mantova. A quella famiglia apparteneva la famosa Contessa Matilde di Canossa, nel cui castello avvenne l'incontro fra il papa Gregorio VII e l'imperatore di Germania, Enrico IV. Proprio in questo periodo iniziò a svilupparsi in tutta la regione il fenomeno dell'incastellamento.
Nell'XI secolo Pisa divenne la città più potente e importante della Toscana, con l'estensione del dominio della Repubblica Marinara a quasi tutta la Toscana tirrenica, alle isole dell'Arcipelago Toscano e alla Sardegna e Corsica. A sud è presente il dominio degli Aldobrandeschi, importante casata di origine longobarda, che controllava la parte meridionale delle attuali province di Livorno e Siena, oltre all'intera provincia di Grosseto fino all'Alto Lazio, entrando spesso in conflitto con il Papato, fino all'emergere della città di Siena, che più tardi entrerà in competizione con Firenze.
Attorno al XII secolo inizia il periodo dei liberi Comuni, e Lucca diventa il primo comune in Italia. Nascono le prime forme di democrazia partecipativa e le associazioni di arti e mestieri, che fecero della Toscana un irripetibile esempio di autonomia culturale, sociale ed economica. Fra le città della regione si impone ben presto, per motivi culturali ed economici ma anche militari, il Comune di Firenze.
Grazie a numerosi letterati e artisti, tra il Trecento e il Quattrocento la Toscana, ed in particolare la città di Firenze, diedero un determinante contributo al Rinascimento Italiano. Divenuta entità politicamente autonoma a partire dal XII secolo la Toscana si frammentò anch'essa in una miriade di stati tra i quali la Repubblica di Firenze e la Repubblica di Siena erano le più importanti. La fioritura dei commerci portò in alcune città della regione alla nascita delle banche (Firenze e Siena in primis). L'unificazione toscana sotto un'unica città iniziò con la politica espansionistica fiorentina già nel XIV secolo, quando la repubblica iniziò a fagocitare i territori toscani in successione, frenata solamente dalla repubblica di Siena. Durante il XV secolo salì al potere la famiglia Medici che, come le maggiori famiglie fiorentine, si era arricchita con le banche ed aveva ottenuto rilevanza politica nelle istituzioni repubblicane a partire dalla metà del 1400, con Cosimo il Vecchio. A partire da Lorenzo il Magnifico il potere mediceo si consolidò (a parte due interruzioni repubblicane dal 1498 al 1502 e dal 1512 al 1530), e Cosimo de' Medici ottenne il titolo prima di Duca di Toscana, poi nel 1569 quello di Granduca di Toscana. In questo momento tutta l'area toscana, eccetto Lucca che rimase una repubblica autonoma, Piombino che costituiva un principato a sé stante, e l'area di Orbetello e Monte Argentario collocata nello Stato dei Presidii, era sotto la signoria fiorentina essendo caduta la repubblica di Siena nel 1555 nelle mani degli ispano-fiorentini che dal 1557 ne ebbero la sovranità.
La famiglia Medici continuò a regnare sopra la Toscana ininterrottamente fino al 1737. L'ultimo granduca della famiglia fu Gian Gastone de' Medici che non ebbe eredi, mentre l'ultima della famiglia, Anna Maria Luisa, elettrice Palatina, si occupò del Granducato dalla morte del fratello e riuscì grazie alla sua lungimiranza a fare sì che l'immenso patrimonio artistico che era nei secoli divenuto patrimonio della famiglia non potesse essere portato via da Firenze nemmeno dai futuri regnanti che il Granducato avrebbe avuto.
Il Granducato di Toscana, alla morte di Gian Gastone, passò alla famiglia dei Lorena, in particolare a Francesco Stefano di Lorena, già marito di Maria Teresa d'Asburgo, imperatrice d'Austria. Egli non mise mai piedi né in Toscana né a Firenze, e ne lasciò l'amministrazione al figlio Pietro Leopoldo. La più importante innovazione voluta dai Lorena, proprio grazie a Pietro Leopoldo, fu l'abolizione (per 4 anni, fino al 1790 quando fu ripristinata) della pena di morte nel Granducato di Toscana, per l'epoca una innovazione di non poco rilievo. Il provvedimento entrò in vigore il 30 novembre 1786 e, prendendo spunto da questo, è stata istituita in tempi recenti la Festa della Toscana, che si tiene ogni anno nel giorno di tale anniversario.
L'unica interruzione alla sovranità lorenense fu la parentesi napoleonica che durò fino al 1814, quando sul serenissimo trono granducale fu restaurato Ferdinando III figlio di Pietro Leopoldo.
Napoleone portó in Italia, e quindi anche in Toscana, che fu annessa alla Francia, l´idea moderna di "nazione" (concetto nato con la rivoluzione industriale). Anche per reazione al nazionalismo francese, infatti, si ebbe anche in Toscana la nascita del pensiero nazionalista, che invento´ l´idea di una "nazione italiana" che aveva nella Toscana il suo centro motore: i "grandi toscani" divennero "grandi italiani" e Dante, Petrarca, Boccaccio,ma anche Niccolò Machiavelli e Galileo Galilei, vennero "arruolati" come simboli di una "Italia" da far "rinascere" a nuova vita, insieme a tutti i suoi valori di "libertà" comunale, creatività e indipendenza.
Fu così che la Toscana divenne uno dei centri più importanti del movimento indipendentista e risorgimentale italiano. Coscienti della peculiarità, per non dire superiorità, della loro patria, i leader del movimento risorgimentale toscano si impegnarono a fondo per l'indipendenza dell´Italia.
Lo stesso ultimo granduca regnante, Leopoldo II di Toscana, e l´ultimo primo ministro toscano, Bettino Ricasoli, furono, in tempi e modalità diversi, convinti che nell'Unità d´Italia, la Toscana avrebbe potuto meglio mantenere e sviluppare la propria identità etnica, usando un termine più moderno.
Insomma, la Toscana, che aveva una sua etnia ben definita dai tempi antichi (basti vedere la storia del nome, che non è un latinismo – come "Italia", che non era un italianismo, altrimenti sarebbe stato "Itaglia"-, ma lo sviluppo dell´etnonimo antichissimo di Etruria), preferì "investire" nel progetto "italianista" così che dara´ nel XIX secolo in dote al giovanissimo Regno d'Italia il suo immenso patrimonio culturale ed ideale, e per alcuni anni anche la capitale[14].
L'ultimo Granduca della Toscana fu il figlio di Ferdinando, Leopoldo II, che regnò fino all'ingresso del territorio toscano nel nascente stato unitario italiano. Il periodo lorenense fu per la Toscana un periodo illuminato, a partire dal governo di Pietro Leopoldo (che riformò l'ordinamento giudiziario), fino all'ultimo granduca che ottenne risultati molto positivi, con la costruzione delle prime ferrovie, la creazione del catasto e la bonifica della Maremma.
Dopo le rivoluzioni del 1848-1849, il ritorno di Leopoldo venne tuttavia supportato da una guarnigione austriaca che gli alienò le simpatie popolari. Nel 1859, quando la Toscana stava per entrare nel regno dell'Italia del Nord, non si oppose in maniera tenace alla sua destituzione, ma partì da Firenze lasciandola pacificamente nelle mani dei rivoluzionari. La curiosa espressione usata nell'occasione, dato che era iniziata la rivolta alle cinque del mattino, fu che alle sei dello stesso mattino, quando il granduca partì da Firenze, la rivoluzione se ne andò a fare colazione. Il passaggio dal Granducato di Toscana allo Stato Unitario Italiano fu frutto di una incruenta rivoluzione.
Nei giorni 11-12 marzo 1860 fu celebrato un plebiscito, che confermò l'unione della Toscana alla monarchia costituzionale di Vittorio Emanuele II. I risultati del voto furono proclamati a Firenze il 15 marzo 1860 da Enrico Poggi, uno dei ministri del Governo Provvisorio Toscano. La Toscana fu così annessa al Regno di Sardegna e quindi al nascente Regno d'Italia.
L´unione al Piemonte era vista dalla classe dirigente moderata toscana (con a capo personalitá di spicco come Bettino Ricasoli e Gino Capponi) come la via migliore per valorizzare le peculiarità toscane, le libertà cittadine, preservare il potere delle aristocrazie dall´invadenza modernizzatrice dei sovrani lorenesi. L´idea, infatti, dei moderati toscani era quella di costituire una specie di federazione con le altre terre italiane. Non é un caso quindi che nei primi anni di Unità, in Toscana ci fu un forte movimento federalista e autonomista che unì tutti coloro che – dai cattolici, ai garibaldini, agli ex-mazziniani, dai codini e legittimisti ai democratici, dai cattolici agli autonomisti – si opponevano al centralismo amministrativo piemontese e auspicavano un assetto federale dello stato. Tale partito (tra i cui esponenti si ricordano Giuseppe Montanelli, l'allievo di Carlo Cattaneo, Alberto Mario, Luigi Castellazzo, Giuseppe Mazzoni, Clemente Busi, Eugenio Alberi, Padre Bausa O.P., Luigi Alberti, Giuseppe Corsi, l'arcivescovo di Pisa Cosimo Corsi, ecc.) rappresentò la più importante alternativa al partito moderato-liberale del governo unitario (tra i cui esponenti c'era Bettino Ricasoli), ed ebbe alcune riviste di un certo prestigio come La Nuova Europa (federalista-democratico), La Patria e Firenze (federalista-cattolici).
La storia della Toscana si identifica, da questo momento, con quella dello Stato Italiano, di cui fa parte, pur conservando una sua specificità che la distingue da tutte le altre regioni.
In attesa del trasferimento della capitale a Roma, cosa che avvenne dopo la conquista savoiarda della città nel 1870, Firenze ospitò il governo della nazione per cinque anni.
Durante la Resistenza la Toscana fu teatro di una feroce e violenta guerra tra le brigate partigiane, appoggiate da buona parte della popolazione (da sempre impegnata nelle lotte sindacali e antifasciste) e l'esercito tedesco appoggiato dalle squadre fasciste. Stragi come Sant'Anna di Stazzema ricordano quanto sia stato grande il contributo dei Toscani alla Guerra di Liberazione e quanto sangue sia stato versato senza batter ciglio, pur di liberare il territorio dall'occupazione nazista.
La Toscana è universalmente nota per la sua grandissima ricchezza di monumenti e opere d'arte: celebri in tutto il mondo sono le città di Firenze, Pisa, Siena e Lucca, e meno note ma non per questo "seconde" ai centri sopra citati quanto a ricchezza monumentale sono i centri di Arezzo, Carrara, Pistoia e Prato; infine, praticamente "inedite" al turismo seppur caratterizzate da monumenti di pregio sono le città di Livorno, Grosseto e Massa.
Epoca preistorica e etrusca
La zona di Pontremoli (e la vicina Luni) furono il cuore dell'antichissima civiltà delle Statue stele, nel III millennio a.C. Numerosi sono anche i ritrovamenti della civiltà villanoviana.
L'Etruria fu il cuore della civiltà etrusca e comprendeva quasi l'intero territorio della Toscana attuale. Delle ricche e fiorenti città etrusche meridionali restano oggi straordinari reperti soprattutto nella zone della Maremma, del litorale livornese, dell'entroterra senese e grossetano. Di eccezionale importanza sono le necropoli etrusche degne di nota, come Sovana, Vetulonia e Populonia. Anche nella Toscana settentrionale esistevano numerosi insediamenti, ma più isolati. Tra questi Sasso Pisano, Fiesole, Volterra, Cortona, Carmignano (Prato) con le tombe etrusche di Montefortini, di Boschetti, e la necropoli di Prato Rosello. Recente è la scoperta di una città etrusca a Gonfienti, presso Prato, probabilmente il principale centro di scambio fino alla fine del V secolo a.C. con l'area padana.
Tra i più importanti reperti etruschi rinvenuti, è da segnalare il Disco di Magliano, di fondamentale importanza per la codifica della lingua etrusca.
Epoca romana
In epoca romana venne fondata Florentia e prosperarono numerose città, come Pisa, Pistoia, Arezzo, Volterra, Fiesole e Roselle. Tra gli scavi di epoca romana particolare importanza ha quello della colonia di Cosa, una delle meglio conservate risalente ai primi anni della Repubblica.
Arte paleocristiana
A partire dalla tarda antichità la Toscana visse una sorta di "eclisse", un lungo periodo di cui ci sono rimaste scarsissime tracce artistiche, anche perché sistematicamente demolite nei secoli successivi. Per questo le poche architetture superstiti hanno un valore straordinario come il Duomo di Chiusi o la cripta della chiesa di San Baronto. La città più importante a quell'epoca era Lucca, attraversata dalla via Francigena, ma i resti paleocristiani o altomedievali sono anche qui rari, a parte un inestimabile patrimonio librario antichissimo.
Medioevo
Nel Medioevo in molti comuni toscani vennero realizzate grandiose piazze con cattedrali, basiliche ed imponenti palazzi pubblici e vie con pregevoli edifici privati. La prima città a godere di questo straordinario sviluppo fu la repubblica marinara di Pisa, seguita a ruota da Lucca, Firenze, Prato e Siena. Il romanico pisano ha lasciato straordinarie cattedrali, influenzando molte altre zone del Mediterraneo. Nelle aree rurali si svilupparono caratteristici borghi, castelli e fortificazioni e vennero costruite numerose pievi e abbazie.
A partire dal XIII secolo anche la scultura riscoprì una dimensione monumentale, con maestri come Nicola Pisano, Giovanni Pisano e Arnolfo di Cambio. Alla fine del secolo la pittura sembrava arretrata di un divario incolmabile rispetto alle altre forme d'arte, ancora ancorata alla tradizione bizantina. Pian piano i maestri pisani e lucchesi si allontanarono dai modelli orientali, ma fu con Cimabue e soprattutto con Giotto che la pittura fece passi da gigante, riscoprendo valori ormai tramontati da secoli come lo spazio reale, il realismo, la narrazione, la creatività: a partire da questa rivoluzione trovò una nuova strada tutta l'arte occidentale.
Il gotico venne recepito con alterne vicende in Toscana: se a Siena nacque una scuola aggiornatissima ai modelli cortesi transalpini, con maestri come Duccio di Boninsegna, i fratelli Lorenzetti e Simone Martini, a Firenze pesò più un retaggio classicista, che da lì a pochi anni sarebbe fiorito nel Rinascimento.
Rinascimento
Il Rinascimento si sviluppò a partire da Firenze e dalla Toscana, diffondendosi successivamente anche nel resto d'Italia e d'Europa; inteso come recupero dei modelli classici, iniziò con un rinnovato interesse dei grandi come Petrarca e Boccaccio.
In seguito si diffuse anche alle arti visive, recuperando una linea "classica" che ha attraversato il romanico e che ha impedito l'affermarsi pieno del gotico. Mentre Filippo Brunelleschi "scopriva" le regole della prospettiva matematica, pittori come Masaccio proponevano figure vivide come non mai, straziate dal sentimento e dal volume reale dei corpi. In architettura si semplificò alla ricerca di forme "pure", solenni e razionali, dimostrando come l'ingegno umano potesse creare anche opere inverosimili, come la mastodontica cupola di Santa Maria del Fiore. Iniziò una rivoluzione stimolata dal mecenatismo di una classe di mercanti e banchieri dotata di grande cultura e di ingentissimi mezzi economici. Botticelli, Piero della Francesca, Donatello, Lorenzo Ghiberti, sono solo alcuni dei "geni" toscani del XV secolo.
In quest'epoca vennero realizzate grandi opere caratterizzate da elementi stilistici completamente innovativi, come le basiliche di San Lorenzo e di Santo Spirito a Firenze, la Cattedrale e Palazzo Piccolomini a Pienza, la chiesa di san Biagio a Montepulciano.
Il culmine si raggiunse tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo, con i più grandi maestri di sempre a Firenze: Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti e Raffaello Sanzio (che pure era marchigiano, ma lavorò anche in Toscana in quegli anni)
Mentre il Rinascimento si avviava a forme sempre più complesse, gli sconvolgimenti fiorentini legati a Savonarola e alla cacciata dei Medici produssero una battuta di arresto che sconvolse il mondo dell'arte: mentre alcuni artisti vivevano una profonda crisi, altri cercavano fortuna in nuove città, diffondendo le conquiste del Rinascimento in tutta Europa: Leonardo a Milano e in Francia; Michelangelo a Roma; Jacopo Sansovino a Venezia, eccetera.
Manierismo
L'impatto dei grandissimi maestri del Rinascimento produsse nella generazione successiva uno stimolo all'imitazione, che si tradusse poi, nei migliori artisti, nella ricerca di qualcosa di "diverso", che prescindesse ormai la realtà astraendola in qualcosa di più originale, complesso e capriccioso. Se da una parte l'arte della nuova corte granducale produceva opere belle ma un po' convenzionali (si pensi agli artisti della cerchia di Giorgio Vasari), dall'altro nascevano le prime irrequietudini, le prime "avanguardie", con artisti originalissimi (e spesso incompresi) come Benvenuto Cellini, Jacopo Pontormo e Rosso Fiorentino.
La scena architettonica subiva invece un continuo sviluppo, con grandi cantieri in tutta la regione spinti dalla volontà del Granduca di manifestare la propria potenza e la propria supremazia politica: a Firenze l'antico centro della politica repubblicana veniva stravolto dalla ristrutturazione di Palazzo Vecchio e dalla costruzione degli Uffizi; a Pisa nasceva piazza dei Cavalieri per l'ordine di Santo Stefano, a Livorno nasceva una nuova città portuale dotata di aggiornatissime fortificazioni. Il potere si manifestava anche attraverso altre opere, come la rete delle ville medicee, completata dall'estro di Bernardo Buontalenti.
L'unica zona a restare indipendente fu Lucca, che sebbene vedesse la sua importanza ridimensionata rispetto al Medioevo, costruì uno dei più belli e meglio conservati sistemi di fortificazione dell'epoca, proprio nella paura di un attacco degli invadenti fiorentini. Le mura di Lucca risultano ancora oggi una delle meglio conservate cerchie murarie e trovano un esempio simile, seppur a perimetro ridotto, nelle mura di Grosseto che furono completamente ristrutturate nella seconda metà del Cinquecento su progetto di Baldassarre Lanci.
Barocco
La tradizione rinascimentale e manierista fiorentina e toscana, glorificata da opere come Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori di Giorgio Vasari (il primo trattato di storia dell'arte dai tempi di Pausania), impedì di fatto il radicarsi delle estrosità del barocco romano per quasi tutto il XVII secolo.
La Toscana non fu immune al barocco, che fu invece caratterizzato dalla misura e dalla sobrietà, e una certa tradizione di storici dell'arte ne sminuì l'importanza fino a tutta la metà del XX secolo. Oggetto quindi di una recente riscoperta, l'arte toscana tra Sei e Settecento, raggiunse alcuni vertici nei capolavori sfarzosi come la Cappella dei Principi a Firenze o come le ville lucchesi, ma fu importante anche l'arricchirsi del tessuto urbano di un po' tutte le città di opere minori rispondenti al nuovo gusto scenografico, che entrarono a far parte nell'immagine della regione.
Settecento e Ottocento
Nel Settecento, in architettura prosegue la costruzione di impianti sobri ed equilibrati di gusto barocco, anche se numerose sono le ristrutturazioni di edifici già esistenti, come la facciata della chiesa di San Marco a Firenze. La seconda metà del secolo volge verso temi più marcatamente neoclassici: Gaspare Paoletti sarà capostipite di una serie di architetti attivi nel granducato fino agli anni quaranta dell'Ottocento, quali Luigi de Cambray Digny e Pasquale Poccianti. Accanto agli imponenti restauri per Palazzo Pitti e la Villa di Poggio Imperiale si registra la costruzione di edifici monumentali come il Cisternone di Livorno. Nel neogotico emerge il nome di Alessandro Gherardesca.
Nella scultura, la prima metà del Settecento è caratterizzata ad esempio dall'opera di Giovanni Battista Foggini; successivamente, col neoclassicismo, si affermano soprattutto i nomi di Lorenzo Bartolini e del senese Giovanni Duprè, che svilupparono i modelli offerti da Canova, cercando una mediazione tra "verismo" e "purismo".
La pittura offre i suoi spunti più interessanti nell'Ottocento, con le opere di scuola macchiaiola di Giovanni Fattori e altri, che anticiparono le inquietudini coloristiche dell'impressionismo francese.
Novecento
Nel Novecento la Toscana ebbe un'importante stagione Liberty, con alcuni vertici in luoghi a forte sviluppo urbanistico come Bagni di Lucca, Montecatini Terme e Viareggio.
Più diffusa su tutto il territorio regionale fu l'architettura razionalista, con alcuni capolavori a livello internazionale come la stazione di Firenze Santa Maria Novella o lo stadio Artemio Franchi di Pier Luigi Nervi.
Nel dopoguerra si imposero in architettura i nomi di alcuni architetti di fama internazionale, come Italo Gamberini, Leonardo Savioli, Leonardo Ricci, ma fu soprattutto Giovanni Michelucci, a imporre uno stile in chiave moderna, funzionale, dall'estetica asciutta ma anche emozionante e riconoscibile. Opere come la chiesa dell'Autostrada del Sole sono tra le realizzazioni più significative del secolo in Toscana, declinata in innumerevoli imitazioni e omaggi.
L'Italia è la nazione che al mondo può vantare il maggior numero di siti iscritti nella lista del patrimonio dell'umanità dell'UNESCO; In Italia è la Toscana la regione italiana assieme alla Lombardia (che però ne condivide uno con il Piemonte e uno con la confinante Svizzera) a vantarne, al 2008, il maggior numero, ben sei, classificandosi davanti alla Campania e alla Sicilia (regioni con cinque siti ciascuna).
I siti sono:
La campagna toscana è nota nel mondo per i caratteristici insediamenti rurali sparsi, legati a poderi mezzadrili, che in passato assicuravano lavoro per tutto l'anno agricolo a tutti coloro che vi abitavano.
In epoca medievale, alcuni agglomerati rurali furono i precursori di piccoli borghi, che si sono ben conservati fino ai giorni nostri, epoca in cui hanno conosciuto un'ulteriore valorizzazione. Tali esempi si ritrovano principalmente nelle aree pianeggianti e collinari interne della Toscana centro-settentrionale.
Tra il periodo rinascimentale e quello barocco, sorsero numerose fattorie fortificate, dette grange, soprattutto nelle zone centro-meridionali della regione, presso le quali veniva costruita l'immancabile cappella padronale.
Dal Settecento in poi, la bonifica della Maremma e, più in generale, delle pianure costiere diede un ulteriore impluso allo sviluppo di case rurali, soprattutto in prossimità delle aree costiere centro-meridionali, ove vi era l'esigenza di rendere coltivabili le nuove terre strappate alle preesistenti aree paludose: anche in questo caso venivano spesso costruite piccole cappelle presso le fattorie e le case coloniche, dove i sacerdoti delle parrocchie di competenza si recavano periodicamente a celebrare le funzioni religiose.
Le case coloniche, molto spesso isolate, costituiscono pertanto uno degli elementi che contraddistinguono il paesaggio toscano, come ad esempio quello della val d'Orcia, reso dolce e suggestivo dai famosi filari di cipresso.
La casa rurale presenta generalmente costruzioni in muratura, molto spesso su due piani, con il tetto rivestito dai tipici laterizi toscani. In base alle funzioni svolte, le case rurali possono presentarsi con un unico fabbricato che in passato comprendeva sia l'abitazione al piano superiore che il rustico al pian terreno (tipologia residenziale), oppure con un edificio principale adibito ad abitazione e una o più strutture distaccate adibite a rustici ed annessi vari (tipologia aziendale).
Ogni zona della Toscana si caratterizza per le proprie varianti tipiche, come l'aretina, senese, fiorentina, lucchese, pistoiese, pisana e maremmana. Le diverse varianti residenziali presentano comunque il fabbricato generalmente di pianta rettangolare, talvolta con scala esterna che conduceva all'abitazione principale del piano superiore.
Le ville medicee sono dei complessi architettonici rurali venuti in possesso in vari modi alla famiglia Medici tra il XV ed il XVII secolo nei dintorni di Firenze, Prato e nel resto della Toscana. Oltre che luoghi di piacere e svago, le ville rappresentavano la reggia periferica sul territorio amministrato dai Medici, oltre al centro delle attività economiche agricole dell'area in cui si trovavano. Per ville medicee si intendono convenzionalmente quelle edificate dai Medici.
Le prime ville medicee sono quelle di aspetto fortificato nel Mugello, zona della quale erano originari i Medici; nei secoli successivi vennero costruite molte altre dimore sparse un po' su tutto il territorio del Granducato. Il sistema delle ville medicee costituisce un vero e proprio microcosmo attorno al quale si svolgevano i rituali della corte; le dimore esprimono al massimo l'alto livello di architettura rinascimentale e barocca raggiunto in Toscana, permettendo confronti sull'evoluzione degli stili, differenziandole notevolmente dalle più "semplici" case rurali toscane.
Con l'estinzione della casata medicea, tutte le proprietà passarono ai Lorena nel corso del Settecento.